NYFF 2012: Amour, i dubbi di coppia in una felicità senile

Jean-Louis Trintignant

Michael Haneke ha dimostrato già nel 2009 con Il nastro bianco che ormai i Festival sono la sua casa, non hanno più segreti. Regista perfezionista, basti vedere il doppio Funny Games che ricorda come meticolosità il grande Hitchcock de Il ladro, quest'anno al festival newyorkese, fresco di vittoria a Cannes, porta una storia intrisa di amore, di rispetto e di malattie che destabilizzano la coppia. Semplicemente Amour (Love nella versione inglese), affronta i temi della vecchiaia con semplicità, ma con quella vena di cinismo che contraddistingue le opere crude dell'austriaco Haneke e che rivediamo in ogni sua opera. Il film ovviamente è stato scelto dall'Austria per concorrere agli Oscar come miglior film straniero.

Emanuelle Riva
La trama ha colori molto cupi, orchestrata tutta sull'amore longevo e duraturo di due ottantenni, due professori di musica, colti e pieni di vita e con una figlia, anch'essa legata come da copione alla musica. La storia, la tranquillità coniugale viene messa a dura prova quando la moglie Anne viene colpita da ictus a causa del quale rimane paralizzata la parte destra del corpo, mentre il marito Georges (Jean-Louis Trintignant) da quel momento in poi dubita dell'amore provato dopo tutti quegli anni vedendola in quelle condizioni. Nel cast anche Isabelle Huppert, la figlia, in un rapporto a due dove l'amore è una sfaccettatura che può essere messa in discussione anche in età senile. Con ogni probabilità farà parte del quintetto che andrà a Los Angeles al Kodak Theater.


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