Un'immagine del film |
Finalmente
il titolo italiano che ci rappresenterà all'Academy Awards di Los
Angeles per la nuova edizione degli Oscar 2013 è stato reso noto. Si
pensava che alla fine l'avrebbe spuntata Reality di Garrone, per la
sua potenza mediatica e il suo successo anche in campo internazionale
o si poteva pensare a È stato il figlio di Ciprì, presentato a
Venezia e applaudito dai presenti, ma la scelta è ricaduta forse sul
più solido, il più attuale e il meno sfarzoso, vincitore dell'Orso
d'oro a Berlino e imbastito dai Fratelli Taviani. Cesare deve morire
sarà dunque la pellicola che porterà il nostro nome agli Oscar, o
meglio, cercherà di entrare in quella cinquina di Miglior Film Straniero che si deciderà il 10 gennaio. Già abbiamo parlato di
Quasi amici, portabandiera francese, con ogni probabilità nei
favoriti cinque e forse, la vittoria a Berlino, un posto ce lo
potrebbe dare di diritto.
Un'immagine del film |
Il film è
stato girato al carcere di Rebibbia, nella sezione di alta sicurezza
della prigione, andando a pescare, come fu nel neorealismo, la stessa
vena attoriale, fatta di sconosciuti e veri detenuti che in questa
situazione si trovano a volare con la mente in America. La storia è
traghettata dal Giulio Cesare di Shakespeare, da Fabio Cavalli,
regista che di professione mette in scena, nei laboratori del
carcere, le tragedie dello scrittore inglese, grazie alla voglia di
riscossa delgi stessi detenuti. Un docufilm incentrato sì sulla
messa in scena del Gulio Cesare, ma con uno sguardo diversificato e
doppio sulla vita chiusa dei prigionieri. Cesare e Bruto, ovvero
Giovanni e Salvatore, si cimentano nelle loro intepretazioni, di due
uomini, padre e figlio, in pieno contrasto, ma la difficoltà del
carcere è difficile da lavare via e i contrasti si protrarranno
anche nella vita reale, mettendo in discussione tutto, compreso lo
spettacolo. Noi ci auguriamo una nomination che per i premi ricevuti
dai due fratelli registi, ci sembra alquanto doverosa.
Nessun commento:
Posta un commento