Il protagonista Hideaki Ito |
Forse
non molti hanno dimestichezza con il cinema di Takashi Miike. Con la
sua violenza disturbante, ma voluta ed essenziale, piena di eccessi
sessuali torbidi coadiuvato da uno splatter tendenzialmente ironico.
Ricordiamo per esempio il recente 13 Assassins
o lo stravagante ed inquietante Gozu,
passando per Ichi the Killer
e Audition. Il
genere horror di conseguenza resta quindi nell'animo del cineasta che
propende però per parlare della Yakuza (suo pallino e feticcio) o si
ritrova ad interagire con storici avvenimenti. In tutto questo infine
lo troviamo sempre a valorizzare l'aspetto truculento, con tutto
quello che ne consegue. In concorso al Festival di Roma nella
giornata di apertura, Miike porta il suo Il canone del male (Aku
no kyoten) aprendo così la
rassegna ufficiale e più importante, tornando e gestendo un horror
che nel suo repertorio non poteva non mancare.
Takashi Miike |
“Seiji
Hasumi insegna all'Accademia Shinko. È un professore modello,
popolare tra gli studenti e stimato dagli altri colleghi. Hasumi
risolve efficacemente un problema dopo l’altro: le molestie
sessuali di un insegnante verso una studentessa, un gruppetto di
scolari imbroglioni, gli episodi di bullismo. Tutti si fidano di lui
che comincia così a prendere il sopravvento nella scuola, ma
qualcosa nei suoi modi non torna. Masanobu Tsurii, collega
invidioso, comincia ad indagare sul suo passato riuscendo a
collegare, uno dopo l’altro, episodi nascosti dai quali emerge una
sconcertante e pericolosa verità.” Questa la sinossi ufficiale che
mescola, come si conviene all'horror più efficace, quotidianità e
angoscia con un terzo elemento, in questo caso l'invidia, che mescola
i due primi ingredienti come fosse il fluidificante che serve al
tutto. Il cast è così composto: Hideaki Ito, Fumi Nikaido, Shota
Sometani, Kento Hayashi, Kodai Asaka e Erina Mizuno.
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