Roma Film Festival 2012: Alì ha gli occhi azzurri...e le lenti a contatto

Nader Sarhan
Claudio Giovannesi è un neo regista si può dire. Nonostante tutto questa è la sua seconda partecipazione al Festival del cinema di Roma, anche se con un documentario, Fratelli d'Italia, opera sull'emigrazione e sull'attualità che ha convinto gli organizzatori a tenerlo in considerazione anche per questa nuova edizione. Il luogo della nuova pellicola, Alì ha gli occhi azzurri, è sempre Ostia e come per il documentario del 2009, i due personaggi principali hanno delle chiare affinità, contratte in un unico movimento che rispecchia appieno la società attuale, fatta di razzismo latente, di integrazione sociale tra extraitaliani e nazionali, portando lo spettatore ad interrogarsi cosa sia giusto o sbagliato, senza troppi moralismi, ed evidenziando il lato buono, la facciata positiva di un'Italia in cerca di un identità, o comunque in cambiamento; il titolo del film è proprio l'ossimoro di questo mutare che nelle lenti azzurre di Alì ha il suo punto focale.




Stefano Rabatti e Nader Sarhan
Ostia, periferia e lungomare di Roma, inverno. Due ragazzi di sedici anni, alle otto del mattino, rubano un motorino, rapinano un negozio e alle nove entrano a scuola. Nader è egiziano ma è nato a Roma, Stefano è italiano ed è il suo migliore amico. Anche Brigitte, la fidanzata di Nader, è italiana, ma proprio per questo i genitori del ragazzo sono contrari al loro amore. Nader scappa allora di casa. Il film racconta una settimana della vita di un adolescente che prova a sovvertire i valori della propria famiglia. In bilico tra l’essere arabo o italiano, coraggioso e innamorato, come il protagonista di una fiaba contemporanea, Nader dovrà sopportare il freddo, la solitudine, la strada, la fame e la paura, la fuga dai nemici e la perdita dell’amicizia, per tentare di comprendere la propria identità”. Questa la sinossi ufficiale del film scritto dallo stesso Giovannesi con Filippo Gravino. Il cast è così formato: Nader Sarhan, Stefano Rabatti, Brigitte Abruzzesi e Marian Valenti Adrian.


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