Oscar 2013: rivoluzione americana, il 10 gennaio arrivano le nominations

Il logo ancora ufficioso

Quest'anno è certamente un anno di cambiamento per il cinema mondiale. Prima la sentenza che tra qualche anno la pellicola sarà solo per i collezionisti e per i musei, poi l'avvento dei sette segni dell'apocalisse, teoria sulle ripercussioni che avrebbe la digitalizzazione tout court e infine due novità per l'emblema della settima arte, quella manifestazione che tutti conoscono, gli Oscar. Giorni fa abbiamo parlato di come il direttore esecutivo dell'Academy Awards sia intenzionato a sovvertire la tradizione, portando i computer anche per la votazione della giuria, soppiantando i fedeli bigliettini e ora ancora novità, questa volta non c'entra l'aumento dei film in concorso, ma il tempo residuo per elencare le nominations.

Il Kodak Theatre di Los Angeles
Infatti fino a qualche anno fa la giuria proclamava, giorno più giorno meno, un mese prima della cerimonia i candidati per la serata finale, scegliendo tra tanti Paesi e tanta arte. Quest'anno la proclamazione avverrà il 10 gennaio, in modo tale da “fornire ai membri e al pubblico un periodo di tempo più lungo per vedere i film nominati”. Una scelta che farà discutere se non altro perchè gli stessi membri della giuria avranno meno tempo per selezionare i candidati ideali alla serata finale. L'Italia nel frattempo ha anticipato la decisione finale per il film straniero da portare agli Oscar, proprio per permettere alla giuria di avere tempo per visionare con attenzione. Chi deciderà il portabandiera il più tardi possibile, sarà probabilmente penalizzato. Ricordiamo che quest'anno l'85° cerimonia per la consegna degli Oscar si terrà il 24 febbraio, mentre il 26 settembre verrà deciso il titolo italiano, partecipante alla selezione che verrà resa ufficiale il 10 gennaio.

Oscar 2013: Quasi amici portabandiera francese, aspettando l'Italia

Omar Sy e Francois Cluzet

Sono passati due giorni dall'annuncio dei magnifici dieci che si contenderanno l'ambito posto agli Oscar 2013 per rappresentare l'Italia. Ancora non si sa nulla sul “vincitore”, notizia che probabilmente arriverà il prossimo 26 settembre, ma sappiamo che il Reality di Matteo Garrone, già premiato a Cannes con il Grand Prix ed È stato il figlio di Daniele Ciprì sono i nomi caldi per il primo e unico posto finale. Intanto però i cugini galletti, dalla Francia hanno già scelto il loro velocista, scandagliando tra una massa di film che hanno piacevolmente allietato le visioni nelle sale, anche in quelle nostrane. Forse hanno voluto puntare sul più rappresentativo, il più forte come impatto sul pubblico, il più mediatico e se tanto ci dà tanto anche la nostra giuria voterà allo stesso modo.

Omar Sy e Francois Cluzet
Quasi amici di Olivier Nakache e Éric Toledano ha sbancato i botteghini francesi, piazzandosi al primo posto negli incassi transalpini e facendo registrare un ragguardevole bottino anche nel resto dell'Europa, Italia compresa. Sarà questa pellicola, simile nell'irriverenza e nella forza a Profumo di donna, guardando anche al rapporto tra lo scapestrato e volgare Driss (l'interprete Omar Sy potrebbe anche ricevere una nomination) e il tetraplegico e ricco Philippe. Un rapporto di amicizia estrema che batte la concorrenza alquanto spietata di tante pellicole interessanti come La guerra è dichiarata per fare un esempio. La spunta quindi un film che ha fatto parlare molto di sé, come l'anno passato aveva fatto parlare (raggranellando premi su premi) altrettanto bene The Artist di Michel Hazanavicius, vincitore infine del premio più ambito, battendo pezzi da novanta come Hugo Cabret di Martin Scorsese e The Tree of Life di Terence Malick (ora a Toronto con To the Wonder). Che sia di nuovo un America in versione francese?

Oscar 2013: cambio di rotta, si passa dal cartaceo all'elettronico

Entrata del Kodak Theatre a Los Angeles

Siamo già in aria di Oscar, settembre-ottobre sono mesi caldi per i tanti Paesi che sognano (come il nostro) di portare una propria pellicola in quel mondo sfarzoso e capitalista chiamato America. Come ogni anno a fine febbraio, giorno più giorno meno, la giuria composta dai membri scelti dell'Academy Awards, si riunisce per votare le varie categorie come Miglior Film, Miglior Regia o Miglior Interpretazione, che sia maschile o femminile, protagonista o non protagonista. Quest'anno, prima volta nella storia, però c'è una novità. Non è una novità sostanziale, come quella accaduta qualche anno fa che aggiunge carne al fuoco per la massima categoria, passando da 5 a 10 titoli, ma una novità per stare al passo coi tempi, anche se già c'è chi, tradizionalisti estremisti (ma più che capibili), si trova in disaccordo.

Interno del Kodak Theatre
Il direttore operativo dell'Academy of Motion Pictures Arts and Sciences, Ric Robertson, ha deciso di dare una sferzata al metodo di giudizio, passando dal tradizionale ed inossidabile cartaceo, ad un più tecnologico utilizzo del computer. Questa non è una decisione ferrea ed obbligatoria, ma un potenziale passaggio di consegne. Ai membri verrà dunque offerta la possibilità di votare o tramite un computer o tramite il buon vecchio foglio di carta, corredato di penna, ma Robertson si auspica che questo nuovo metodo possa essere accolto dalla maggior parte della giuria “Il nostro obbiettivo è che la maggioranza dei votanti abbracci questo metodo elettronico”. Sembra quindi che non ci sia più spazio per la tradizione e la nostaglia, il foglio di carta probabilmente verrà riposto in un cassetto di fianco alla pellicola, altro must ormai in via di disuso.

TIFF 2012: Silver Linings Playbook, le affinità elettive di due malati mentali

Jennifer Lawrence e Bradley Cooper

Silver Linings Playbook è una commedia. Si può azzardare che questa pellicola sfoci un po' nel leggero drammatico, visti i temi trattati, ma tutto sommato è uno dei pochi esponenti del ridareccio a Toronto, cosparso di romanzoni adattati, drammi esistenziali e filosofie metafisiche. David O. Russell, sceneggiatore e regista, ci riprova dopo il fortunato ed efficace The Fighter, film che gli è valso la nomination agli Oscar come miglior regia (intanto a Toronto ha vinto il premio del pubblico). Questa volta, grazie anche a due prove attoriale degne di nota, porta Jennifer Lawrence, la madrina nel mondo del successo di Hunger Games e Bradley Cooper, ormai tacciato come il belloccio di Una notte da leoni, a raccontare una storia normale, attuale e cosparsa di popolarità. Nel cast un ritorno importante come prova attoriale per Robert de Niro.

Bradley Cooper e Jennifer Lawrence
Pat Solitano è un ex professore di storia alle superiori, ex marito di una donna che non lo vuole più e ex proprietario della casa che divideva con la dolce metà. Il suo problema riguarda la mente. Rinchiuso in un istituto mentale per quasi quattro anni, Pat pensa che la sua permanenza nella casa di cura sia stata di pochi mesi e la febbrile attesa del suo ritorno nel mondo reale, lo porta a credere che la moglie sia lì ad aspettarlo, insieme a lavoro e casa. La realtà però è diversa. Pat decide nel frattempo di andare ad abitare in una casa temporanea e proprio lì incontra la vicina Tiffany che prende a cuore la sua situazione. Lei decide di aiutarlo a riconquistare la moglie, ma a patto di uno scambio. Lei, problematica e affascinante, trova subito un'affinità con Pat e il loro patto diventerà presto qualcosa di più. Il film è tratto dal romanzo L'orlo argenteo delle nuvole di Matthew Quick e uscirà da noi il 14 marzo 2013 mentre in America il 21 novembre.

TIFF 2012: vincitori, vinti e i migliori 15 film consigliati da noi

Un'immagine di In the House

Il Toronto Internation Film Festival, a differenza di molte manifestazioni legate al mondo cinematografico, non è diviso in sezioni per favorire questo o quel vincitore. Il suo scopo è ampliare il bacino mediatico dei film che si appoggiano all'evento per lanciare il proprio film a livello internazionale. Questo però non vieta agli organizzatori del festival di premiare con selezioni speciali o gradimenti del pubblico quelli che si ritengono essere i film che hanno avuto un impatto più forte nella critica e nel pubblico. Iniziamo con il Premio della Critica Internazionale. Il premio, nella sezione Special Presentation è andato a In the House di Francois Ozon perchè “Ha raccontato un intrattenimento che trascende la distinzione tra il raccontare storie e la storia stessa e che rappresenta con una giocosa complessità le tragedie della vita con la consolazione dell'arte”.

Jennifer Lawrence e Bradley Cooper
Call Girl di Mikael Marcimain si è aggiudicato il secondo premio speciale sempre dalla critica per aver “provocato un'intensa reminiscenza dell'american thriller degli anni '70, tracciando un ritratto di un mondo oscuro che coinvolge i diritti delle donne e la corruzione politica”. Il Premio del Pubblico, forse il più ambito, visto il palcoscenico sfruttabile nel mercato distributivo, va a Silver Linings Playbook di David O. Russell con una coppia di interpreti veramente all'altezza, Jennifer Lawrence e Bradley Cooper. Il secondo posto ex equo va ad Argo di Ben Affleck e Zaytoun di Eran Riklis. Per la sezione Midnight Madness il pubblico ha puntato su Seven Psychopaths di Martin McDonagh seguito da John Dies at the End di Don Coscarelli. Chiudono i premi ai cortometraggi: Artifact di Bartholomew Cubbins è il vincitore, seguito a ruota dai secondi posti di Storm Surfers 3D di Christopher Nelius e Justin McMillan e Revolution di Rob Stewart.

Joseph Gordon-Levitt in Looper
Aggiungiamo dei nostri premi fittizi, elencando tra tutti i film presentati al festival (più di 70 pellicole), i miglior 15 che secondo noi o per immagine o per soggetto hanno caratterizzato e caratterizzeranno il futuro prossimo. Partiamo dal film d'apertura Looper di Rian Johnson, Byzantium di Neil Jordan, Caught in the Web di Chen Kaige, Cloud Atlas dei fratelli Wachowski, End of Watch di David Ayer, The Iceman di Ariel Vromen, Imogene di Robert Pulcini e Shari Springer Bergman, Much Ado About Nothing di Joss Whedon, The Perks of Being a Wallflower di Stephen Chbosky, Reality di Matteo Garrone, Tai Chi 0 di Stephen Fung, To the Wonder di Terence Malick, Thermae Romae di Hideki Takeuchi, Dredd 3D di Pete Travis e Aftershock di Nicolas Lopez. Molti per intensità, altri per eclettismo, altri ancora per l'attesa che si crea di fronte ai loro intepreti, tralasciando quelli che dalla critica e dal pubblico sono già stati premiati.

Salento International Film Festival 2012: vincitori e premiati

Il logo della manifestazione

Si è concluso il Salento International Film Festival e, nonostante lo stesso sito di riferimento non abbia pubblicato i vincitori dell’ultima edizione, conclusasi il 15 settembre, vi proponiamo la lista dei vincitori nelle varie categorie, compresa quella più importante del Milgior Film. Ecco i vincitori

Premio Miglior Film
A.L.F. Animal Liberation Front di Jerome Lescure

Premio Miglior Documentario
Circe's Place di Guy Bordin i Renaud De Putter

Premio Migliore Cortometraggio Italiano
Non farai del Male di Luca Elmi
Motivazione: Per la capacità di rendere con efficacia, scandito da un ritmo serrato, un tema di attualità e senza tempo.

Premio Migliore Cortometraggio Internazionale
Little King di Socrates Alafouzos
Motivazione: Per la superba coerenza di sviluppo della traccia di come le violenze private in famiglia e sui minori siano sempre anche un problema della colletività

Premio Migliore Cortometraggio Donne
Reprise di Shripriya Mahesh
Motivazione: Per la capacità femminile di estrapolare dal privato temi generali e raccontare non solo la possibilità ma l'inevitabilità e l'urgenza del "coraggio" che esige l'amore, a prescindere dal genere

Premio Migliore Cortometraggio Animazione
The Game di Marcin Janiec
Motivazione: Per l'uso raffinato della tecnca a servizio di una sintesi di concetti, fulminante insieme emozionante.

Menzione Speciale Lungometraggi
Pirate Brothers di Asun Mawardi
Motivazione: In quanto rispondente ai cardini del genere "combact orientale" che valorizza innanzitutto la filosofia sottesa alle arti marziali orientali

Menzione Speciale Documentari
La Passione di Laura di Paolo Petrucci
Motivazione: Per la capacità di un docu nel settore, assolutamente ed esclusivament compilativo, di spaziare in tutte le correnti della mission del SIFF 2012.

Menzione Speciale Corto di Animazione Misto
Luminaris di Juan Pablo Zaramella
Motivazione: Per l'assoluta originalità e garbo e di un'idea che può arrivare al cuore di un pubblico senza tempo, oltre ogni confine.